“C’è del marcio in Danimarca”, ma anche a Tor di Valle…

Lo abbiamo sempre sostenuto fin dal momento della fondazione del Comitato Difendiamo Tor di Valle dal cemento che dietro al progetto di cementificazione di Tor di valle c’era del marcio ed il marcio presto o tardi viene a galla.

Così il primo grado del processo per corruzione, con imputati eccellenti, dal palazzinaro Parnasi al tuttofare Lanzalone, dal Presidente dell’Assemblea capitolina De Vito al Tesoriere della Lega Centemero e via e via, passando per avvocati, lobbisti, traffichini, ha stabilito che corruzione c’è stata.

Chiunque abbia letto il progetto ha capito che l’importante per questi signori non era dare uno stadio all’AS Roma, ma costruire, gettare cemento, non importa se nel posto più sbagliato a rischio esondazione, non importa se con la certezza della paralisi della mobilità nel quadrante sud-ovest della città, non importa se nel progetto non c’era uno straccio di gestione della sicurezza.

E il progetto del cosiddetto stadio era stato supportato da tutte le amministrazioni, comunali e regionali, con i sindaci (Marino e Raggi) ed il Presidente della Regione Zingaretti che si sono spesi fino all’ultimo per la sua realizzazione.
Ma se lo avevamo capito noi che dietro al progetto c’era ben altro come mai non lo hanno capito questi signori/e e i loro staff di esperti ed assessori?

Questa è una bella domanda a cui sarebbe bene avere una risposta.

E’ un nuovo capitolo della purtroppo imperante stretta connessione fra politica ed affari (sporchi).

Ma per fortuna non tutto si svolge nelle stanze segrete dove si stringono accordi, dove si ripartiscono le quote di business. Perchè non si possono fare i conti senza l’oste. E l’oste in questo caso sono i cittadini, quelli vessati e magari usati come merce di scambio o massa di manovra.

Ed il Comitato Difendiamo Tor di Valle dal cemento è stata l’anima del risveglio popolare, smascherando le falsità diffuse a reti unificate e facendo controinformazione sui contenuti veri del progetto, sui rischi a cui si sarebbe andati incontro. Il Comitato non ha agito da solo, ma ha aggregato altri soggetti import anti con cui condurre la battaglia, da Italia Nostra a Legambiente, da CALMA al WWF al Comitato Pendolari Roma Ostia e poi Salviamo il paesaggio, il Tavolo della Libera Urbanistica ed altri comitati ed associazioni. Inoltre abbiamo avuto il supporto attivo di importanti soggetti individuali come l’ex assessore comunale all’Urbanistica Paolo Berdini, Vezio De Lucia, i consiglieri comunali Cristina Grancio e Stefano Fassina e molti altri.

Tutti insieme abbiamo lavorato ad un unico obiettivo: quello di fermare lo sciagurato progetto. E alla fine ci siamo riusciti, utilizzando ogni mezzo a disposizione: convegni, conferenze stampa, mobilitazioni, interventi nelle Conferenze dei servizi, esposti alla magistratura, interventi sui consiglieri comunali.

Ne siamo molto contenti. E’ stata una vittoria storica. Una lezione.

Quando la cittadinanza dal basso si organizza e tiene duro, non si scoraggia, non molla, riesce a vincere anche su avversari ben più potenti e dotati di soldi e ampi mezzi di comunicazione.

E adesso andiamo avanti: costruiamo il Parco Fluviale Pubblico a Tor di Valle.

Comitato Difendiamo Tor di Valle dal cemento


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